Suggerimenti e…
- Guardarsi attorno e conoscere esperienze d’inclusione che altre parrocchie stanno portando avanti, potrebbe essere utile. Sapere di una bella esperienza in una comunità vicina, conoscere persone che dedicano tempo e ascoltare il racconto di alcuni passi già sperimentati, aiuta e stimola la creatività sia nostra che della comunità.
- Inoltre sarebbe utile dedicare un po’ di tempo ad una autoformazione attraverso la lettura di alcuni testi e altro materiale che permetta una migliore conoscenza della disabilità della persona che stiamo accogliendo.
…strada facendo
Va tenuto presente che generalmente i ragazzi sono più sensibili al tema dell’accoglienza e hanno minori difficoltà a includere il compagno con disabilità rispetto a un adulto, anche se è necessario sempre responsabilizzarli e sollecitarli all’inclusione.
Questo percorso può conoscere ‘alti e bassi’: è normale.
All’entusiasmo degli inizi, può subentrare un po’ di sconforto per dei risultati ritenuti scarsi rispetto alle proprie aspettative.
Dopo tante energie spese potrebbe farsi largo un po’ di stanchezza e di demotivazione; dopo alcune buone idee originali non si sa più cosa inventare. Tutto questo è normale. Non serve scoraggiarsi, ma andare avanti con fiducia. L’obiettivo è anche quello di sensibilizzare l’intera comunità nei riguardi dei ragazzi con disabilità: tutti a pieno titolo nel Battesimo siamo parte della Chiesa.